Disability League, Bibione from a bad story
E’ accaduto a Bibione, nel “civilissimo” Veneto. Un albergatore ha chiesto ai genitori di una bimba di quattro anni, affetta da una sindrome congenita, di pranzare in orari diversi dagli altri avventori, per non “imbarazzare” il resto della clientela.
Viene question arises in these cases, who are the real disabilities. At first glance, the answer would indicate that a "zealous" hotel. But then, to think of it, even the guests, at least those "embarrassed" by the presence of the child that is expressed in sounds and not words (that pathetically will be considered "normal-with"), the "normal" people probably do not am. Among other things it would be interesting to know if their little children are less noisy and uncomfortable little concerned.
Irony apart is really a bad story. With so much bitterness must be noted that such incidents are becoming more frequent, and say a lot about what la cultura, la conoscenza e la rappresentazione della disabilità nella nostra “moderna e civile” società. Una società in cui migliaia di persone decidono di aderire a gruppi nati sul social network Facebook dai nomi raccapriccianti: “Gettiamo gli handicappati nei burroni“; “Picchiamo gli handicappati”.
Un tempo si definivano persone ignoranti gli analfabeti. Oggi come definire queste persone? Bastano gli epiteti “ignoranti” e “incivili”? No, perché non rendono bene l’idea dell’infimo statutus in cui essi si trovano. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Perché gli episodi di violenza e discriminazione cui sono sottoposti ancora oggi i disabili sono il segno di una deriva culturale, ormai imperante, dove regna sovrana la paura e il rifiuto dell’altro e della sua diversità, e dove il rispetto della dignità delle persone, in quanto esseri umani, ha perso ogni valore.
E contro questo malcostume nulla può, nemmeno la legge. In Italia ne abbiamo una dal nome altisonante “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, ma del tutto inefficace, a quanto pare, in quanto non trova applicazione.
E che dire delle indicazioni dell’Unione Europea? I principi della parità di trattamento e della non discriminazione sono da sempre al centro del modello sociale europeo e rappresentano uno dei capisaldi dei diritti e dei valori fondamentali dell’individuo. “Come cittadini a pieno titolo, le persone con disabilità hanno gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino e, in particolare, il diritto alla dignità, alla parità di trattamento, a una vita autonoma e alla piena partecipazione alla vita sociale”. (Piano d’azione dell’UE a favore delle persone disabili 2007). Ma che belle parole!
Parole che restano sulla carta, perchè, nonostante le enunciazioni di principio, i bambini disabili devono comunque nascondersi alla vista dei “normali” benpensanti, che vogliono godersi il meritato relax senza “imbarazzi”. I genitori della bimba hanno lasciato running the hotel, of course, after the "great" manager Bibione also did pay them € 500 penalty for early departure. I must say, it must be just as "normal" to give birth to such brilliant ideas.
http://www.cronachelaiche.it/2010/07/disabilita-da-bibione-una-brutta-storia/
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